Venerdì 16 febbraio 2018 alle 21.00, al nostro spazio STORiE in Piazza Vescovo Corna Pellegrini a Pisogne (BS), Giuseppe Raspanti ci presenta il suo libro Il treno di Ignazio. Dialogherà con lui Pino Notarnicola e presterà la sua voce per alcune letture Alberto Navoni.
Ignazio ha la passione per i treni e il basket. Adesso che ha percorso molta strada si trova ad evocare, come riabitandola, la sua infanzia, rimuginando i ricordi, evocando nomi e odori, stagioni e ambienti, cose e luoghi da Bagheria a Palermo. Compone racconti che contengono il destino di tante persone conosciute o frequentate durante quel suo viaggio di bambino…
Il 26 agosto 2017 su Bresciaoggi Piera Maculotti ha scritto:
Un viaggio sulle tracce di remoti respiri. Intricati e vivi; filanti su binari che scendono giù, verso l’infanzia nel sole del Sud, tra le onde del mare e gli scogli del crescere. Nomi, volti, ricordi d’altri tempi; dentro altri luoghi, cangianti spazi dell’anima… Corre, sosta, traballa; poi risale «Il treno di Ignazio» (La Quadra, 94 pagine), raffinato gioco narrativo e linguistico uscito dalla penna esperta di Giuseppe Raspanti.
Ignazio, in fuga dal frastuono dei pensieri, dall’urto di un vuoto che pesa, ama il rito lento del gioco delle carte, nell’antica casa, col vecchio zio dalla serafica pazienza vincente. Silenzio e attesa.
FERMO in un tempo sospeso, lui – che ha «il viaggio nel sangue, il treno nel cervello e il mare calmo nel sogno» – parte… Ritorna all’estate bambina: Palermo, Bagheria, il litorale, la casa sul corso con le grasse zie zitelle vocianti e lui, monello insonne, ingordo di curiosità. I due genitori «girovaghi di modi e di fattezze colte e nobili»: il padre colonnello, siculo alto, triste e severo, «uomo di battaglie e di nostalgie»; la madre pugliese, medico amante delle feste… Memorie e fantasmi, onirici e no; evocazioni fino alla lontana ardua nascita. Quando il picciriddu esce «storto», segnato nel corpo e nei sogni, teso poi sempre ad «aggiustare lo sbilancio»…
SONO GROVIGLI d’emozione; sprazzi di bellezza; e il bisogno di ricomporre i pezzi: sorrisi, paure, fughe; desideri e scoperte. Frammenti di un tesoro intimo, misterioso, di un uomo maturo, inquieto, e solitario; mosso dai due grandi amori: la ferrovia e il basket. Partenze e partite. Rischi. Fischi e segnali. Transiti. «Siamo in viaggio. Siamo in vantaggio!».
Una sfida, la vita; un passaggio, con sempre nuovi «passi di partenza», da giocare con cura e passione. Le stesse virtù messe in campo dalla prosa lirica, rapida e precisa, di Giuseppe Raspanti.